lunedì 15 luglio 2013

RIFIUTI - La pagella di Sulbiate

Metto le mani avanti dicendo che mi sarà difficile (sicuramente per causa mia) fare un commento semplice sui dati seguenti e nello spazio di un post.

La tabella e la legenda inviatami da “ricicloni.it”  è quella sotto, essa riassume i parametri che hanno determinato “l’indice di buona gestione” che ha definito la nostra posizione nella classifica dei comuni ricicloni.

Analizzando i dati potrebbe capitare che qualcuno possa sentirsi coinvolto. Nessuno si senta offeso, non è questa l’intenzione. In caso di inesattezze tutte le rettifiche saranno ben accette.




Osservazioni:
- il punteggio massimo per ogni parametro è 4 la nostra pagella si ferma al 3 come massimo punteggio assegnato, quindi il 2 è un po' come se fosse la sufficienza.
- ci sono dei parametri che mi sorprendono perché non corrispondono alla mia esperienza in Sulbiate: non mi pare che sia in uso la pratica del compostaggio domestico (2 punti) mentre non mi spiego il punteggio nullo per il recupero della plastica, dell’alluminio, dell’acciaio, degli accumulatori al piombo. Mi piacerebbe capire maggiormente.

Cosa fare per migliorare?
I due parametri che da soli valgono il 51% del punteggio sono la produzione pro capite di RU e la percentuale di Raccolta differenziata. E’ su di essi che occorre agire. Sulbiate ha un percentuale di Raccolta differenziata del 68%, il decreto Ronchi pone come livello minimo il 65%, ma molti comuni hanno passato il 75%, altrettanto peso ha minimizzare la produzione di rifiuti. Sulbiate è circa ad 1 kg giorno per abitante, 330 comuni ne producono invece meno di 2 etti.

Questi dati possono essere migliorati solo con il coinvolgimento dei cittadini, occorre quindi una campagna di sensibilizzazione anche porta a porta, con serate con degli esperti, importante è motivare le persone (non sono idee mie, sono esperienze fatte da altre amministrazioni).

Alcuni comuni hanno previsto anche incentivi per i cittadini, per esempio una tariffa che tiene conto del principio che paga di più chi produce più rifiuti. Una tariffa così oltre ad avere essa stessa un valori in punti, favorisce soprattutto la pratica di limitare la produzione di rifiuti. Oppure un litro d'olio extra vergine per ogni contenitore pieno di olio da cucina usato.
Altri comuni promuovono il compostaggio domestico che determina un’auto-smaltimento senza raccolta e conferimento.

Queste tre azioni (sensibilizzazione, tariffa, compostaggio) possono essere fatte da una amministrazione fortemente orientata al miglioramento della gestione dei rifiuti. Per essere più espliciti non è una responsabilità di chi gestisce l’isola ecologica, ma una questione di volontà politica di mettere al centro della propria azione il miglioramento della gestione dei rifiuti.

Chi volesse approfondire maggiormente consulti il sito: www.ricicloni.it e cliccando QUI troverà le spiegazioni su come è formato l’indice di gestione.

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